Un gelato al cioccolato al giorno, toglie il medico di torno (o quasi)!
Ebbene si, nonostante si dica che i cibi più buoni sono anche quelli più pericolosi, il cioccolato sembra essere la classica eccezione che conferma la regola, almeno in parte.
Il cioccolato fondente, grazie al suo contenuto di cacao, è una delle maggiori fonti di flavonoidi, potenti antiossidanti con effetto anti-age che possiamo trovare soprattutto in alimenti di origine vegetale, come il vino rosso, il the, gli agrumi e i frutti di bosco. Questi composti fenolici svolgono un ruolo protettivo contro le malattie cardiovascolari, in quanto mantengono bassa la pressione arteriosa, riducono l’aggregazione piastrinica e favoriscono l’elasticità dei vasi sanguigni, fondamentale per mantenere un corretto flusso del sangue.
In generale, però, maggiore è il contenuto di cacao nella tavoletta superiore è la presenza di flavonoidi; per cui, quando ci troviamo davanti al banco dei dolci del supermercato, la scelta dovrebbe ricadere sul cioccolato fondente/extrafondente (almeno 75%), evitando il cioccolato al latte o bianco. Infatti, su 100 gr di fondente vi è una quantità di flavonoidi pari a circa 50-60 mg, concentrazione che si riduce nettamente nel cioccolato al latte (10 mg) e che diventa addirittura nulla in quello bianco.
Il nostro amato cioccolato (ovviamente fondente) ha poi effetti anche sul sistema nervoso, è un potente antidepressivo naturale, in quanto stimola la produzione di serotonina, l’ “ormone del buon umore”, e contiene importanti vitamine e sali minerali, quali potassio e magnesio, ferro, fosforo, rame, calcio, vitamina B2, vitamina A e vitamina PP.
Fino a qui tutti effetti positivi per il nostro organismo, ma come per ogni alimento bisogna fare attenzione a non eccederne con il consumo in quanto questo potrebbe portare a degli effetti indesiderati. Innanzitutto, il cioccolato (anche fondente) è classificato come “dolce” per cui, rispettando i dettami della piramide alimentare, bisognerebbe consumarlo saltuariamente in modo da limitare l’apporto di zuccheri semplici nella nostra alimentazione (porzione indicativa 1 cubetto massimo 3 volte alla settimana, ma è un quantitativo che deve essere adattato ad ogni soggetto in maniera specifica). Inoltre, il cioccolato viene spesso limitato o addirittura eliminato nelle diete mirate al trattamento del mal di testa e dell’emicrania, sia perché contiene tiramina sia perché un eccesso di serotonina, la cui produzione è stimolata proprio dal cioccolato, può favorire la comparsa di questi sintomi.
Questo alimento contiene, infine, principi attivi stimolanti, ovvero caffeina e teobromina, una sostanza caffeino – simile che può causare problemi solo nelle persone ipersensibili alla loro azione farmacologica.
Quindi, in conclusione, concediamoci tranquillamente un cubetto di cioccolato fondente o extrafondente ogni tanto, questo farà bene sia al nostro corpo sia la nostro spirito!
Dott.ssa Letizia Ariu